Data / Ora
13 Marzo 2021
Categoria
Cantiere aperto al pubblico on-line
video documento sul canale Vimeo di Motus
* link diretto: https://vimeo.com/522296744
riprese e montaggio Vladimir Bertozzi
ideazione e regia Enrico Casagrande e Daniela Nicolò
con Silvia Calderoni, Stefania Tansini e R.Y.F. (Francesca Morello) alle musiche e lyrics
ricerca drammaturgica Ilenia Caleo
direzione tecnica e luci Simona Gallo
ambienti sonori Demetrio Cecchitelli
cura dello spazio Francesco Zanuccoli
props e sculture sceniche in collaborazione con _vvxxii
video e grafica Vladimir Bertozzi
produzione Elisa Bartolucci con Francesca Raimondi; organizzazione e logistica Shaila Chenet
promozione Marta Lovato; ufficio stampa comunicattive.it; distribuzione internazionale Lisa Gilardino
si ringrazia HĒI black fashion
Produzione Motus con Teatro di Roma, Kunstencentrum Vooruit (BE), altri partner in definizione; con il sostegno di MiBACT, Regione Emilia-Romagna; con la collaborazione di Centro di Residenza Emilia-Romagna (L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale)
“Frughiamo tra i resti delle Troiane di Euripide, in questi giorni di lavoro, per trovare forme impensate al dolore, al lutto, ai riti collettivi di cordoglio che non ci sono più, al trauma che trasforma i corpi, alle visioni che incendiano il futuro, all’assenza che toglie il fiato. Tutto che parla al presente, e ci muove. La fine del mondo è sempre la fine di °un° mondo, che è Troia e il Mediterraneo di un tempo, ma è anche questo presente, tra le ceneri dell’Antropocene che avanza. Tenendo vivo il fuoco dei futuri possibili.”
Il titolo evoca le parole di Cassandra nella riscrittura delle Troiane di Jean Paul Sarte. Una frase che già di per sé mette a nudo la traiettoria di questo nuovo progetto Motus. Da tempo avevamo desiderio di continuare lo scavo, dopo il viaggio dentro l’Antigone, fra le più scomode figure femminili del tragico che ancora oggi riverberano. La parola di Ecuba è lamento, parola che seppellisce i morti; la parola di Cassandra rompe la stasi e dà fuoco al futuro.
Quali sono i corpi da piangere e quali no? Quali forme abbiamo a disposizione per esprimere il lutto, il dolore della perdita o la separazione dal proprio luogo d’origine, come avviene per le comunità diasporiche? – si chiede Judith Butler in un saggio sul lutto collettivo.
Durante la pandemia, le cerimonie per i morti sono state sospese, e i corpi sono stati sepolti d’ufficio, di nascosto, in silenzio, senza saluto. Lo stesso accade per i corpi migranti morti in mare, per i clandestini o per le prostitute giustiziate dal sistema della tratta.
Quali vite contano, dunque? Cosa rende una vita degna di lutto?
Ripartiamo da queste domande urticanti per costruire Tutto Brucia che sarà inevitabilmente oscuro… ma colmo di abbacinante furore.
* il link diretto al video sul canale Vimeo di Motus che sarà accessibile al pubblico (senza password) solo
sabato 13 marzo, dalle ore 18 alle ore 22
Residenza creativa
residenza creativa per la ricerca e la composizione del nuovo spettacolo di Motus
L’arboreto – Teatro Dimora
Mondaino
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via Emilia, 323
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