Data / Ora
29 Novembre 2021 - 11 Dicembre 2021
Categoria
residenza creativa per la ricerca e la composizione del nuovo spettacolo della comapagnia Usine Baug
Progetto di residenza condiviso da L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale ::: Centro di Residenza Emilia-Romagna e Associazione Scenario
Progetto Vincitore Premio Scenario Periferie 2021
Topi racconta i fatti del G8 di Genova attraverso un dettagliato lavoro di ricerca che ha coinvolto chi quei giorni c’era ma anche chi non c’era e nella testa ha solo frammenti confusi di cosa accadde. Tutti i testi e le testimonianze utilizzate provengono da interviste, archivi storici, documentari e da centinaia di racconti letti e ascoltati.
Attraverso il gioco delle metafore e delle doppie immagini, l’aderenza storica si intreccia all’invenzione scenica per raccontare, a modo nostro, una delle ferite più gravi della recente storia italiana. In Topi realtà e finzione, ricostruzione storica e invenzione scenica procedono parallelamente, come fossero una il riflesso dell’altra. La ricostruzione storica è affidata a due narratori che ripercorrono i fatti di Genova attraverso testimonianze orali, registrazioni e ricostruzioni audio. Ma la funzione dei narratori non è solo quella di dare voce alle memorie, essi producono e modellano una storia tutta loro: quella di Sandro Canepa, pura invenzione per raccontare Genova in un altro modo. Il signor Canepa è un’allegoria, una trasposizione nell’immaginario di ciò che potrebbe essere successo e grazie a questa sua lontananza dai fatti permette di addentrarsi nei meccanismi profondi che agivano in essi. I due piani narrativi si contrappongono anche per il tipo di linguaggio adottato: da un lato il fluire della parola per ricostruire memorie e punti di vista, dall’altro il silenzio dell’azione che apre a interpretazioni e letture personali.
Chi è in fondo Sandro Canepa? Una rappresentazione del potere? Un uomo qualunque talmente preso dalle sue preoccupazioni da non rendersi conto di ciò che accade proprio sotto casa sua? Un dirigente di polizia mangiato dai topi del rimorso? O forse tutto questo, insieme.
Sandro, il protagonista della nostra storia, è un personaggio ambiguo che vive tra una simpatica quasi-comicità da slapstick comedy e la violenza reale delle azioni in un crescendo che porterà alla devastazione dell’appartamento e allo sconfinare della finzione nella realtà. I topi restano invece invisibili: si sentono, si intuiscono, come fantasmi o allucinazioni deliranti. La loro rappresentazione, fredda e surreale, è affidata ad alcune brevi scene in cui appaiono due figure (forse parenti dei conigli di David Lynch) che si muovono tra luce stroboscopica e musica elettronica. Il tutto avviene all’interno di un appartamento borghese ricostruito attraverso pochi elementi essenziali di scenografia e linee che tracciano i contorni delle stanze, ispirata al celebre Dogville di Lars Von Trier. La rumorizzazione delle scene e delle azioni completa e dà vita a quegli elementi della scenografia che restano invisibili. Ma al suono è affidata anche la ricostruzione della rivolta e il compito di trasportare il pubblico tra le strade di Genova. Lo spettacolo prevede l’utilizzo di quattro casse audio posizionate davanti e dietro il pubblico che, palleggiandosi i suoni tra destra, sinistra, davanti e dietro, avvolgono lo spettatore offrendo un’esperienza immersiva e coinvolgente. Il dispositivo scenico è arricchito inoltre dai servi di scena, che di volta in volta si trasformano, diventando parte della scenografia, narratori che inventano e guidano la storia di Sandro, modellando l’interno dell’appartamento e facendolo evolvere di scena in scena o, ancora, portavoce delle testimonianze di Genova. Voce della memoria, suono delle immagini, diversità di punti di vista racchiusi in un corpo che si fa molteplice: i narratori occupano lo spazio della rappresentazione in modo totale, tra palco e platea, per e con gli spettatori, abbattendo la quarta parete, per creare un dispositivo di memoria collettivo e condiviso.
Vincitore Premio Scenario Periferie 2021
Motivazione della Giuria
Vent’anni. Dopo il G8 di Genova. Per chi c’era e soprattutto per chi non c’era. Per una generazione che nel 2001 aveva 12 anni e non poteva andare a Genova.
Topi crea un dispositivo teatrale che unisce un doppio livello di composizione drammaturgica: l’indagine storica e documentaristica con la ricerca di una scrittura scenica che riesce a coniugare il privato e il pubblico, la realtà dei fatti e la manipolazione delle informazioni.
Nessun disarmante parallelo fra accadimenti e finzione, a favore di una ricostruzione teatrale, autoriale di una grande ferita del nostro tempo che lo spettacolo fa riesplodere nella sua tragica potenza narrativa, personale e collettiva.
Dentro e fuori il teatro, nella piazza della nostra memoria, gli spettatori si ritrovano davanti alla vicenda umana di un interno con vista sul mare che sconfina dentro l’ipocrisia politica di chi ancora si nasconde dall’assunzione di responsabilità.
La coesistenza di diversi linguaggi teatrali, compresa l’artigianalità dei servi di scena, ci permette di apprezzare la verità del teatro che interagisce e agisce con la verità dei fatti.
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Prova aperta
Prova aperta al pubblico regia e drammaturgia Usine Baug (Claudia Russo, Stefano Rocco, Ermanno Pingitore, Emanuele Cavalcanti)
ore: 21:00
L’arboreto – Teatro Dimora
Mondaino
ingresso a contributo libero – prenotazione obbligatoria tramite mail*
interpreti Ermanno Pingitore, Stefano Rocco, Claudia Russo
luci e suoni Emanuele Cavalcanti
consulenza scenografica Arcangela Varlotta
sede organizzativa
via Emilia, 323
47922 - Rimini - Loc. Santa Giustina
telefono/fax 0541.624003
telefono mobile 331.9191041
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skype: larboreto
sede delle attività
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via Arboreto 6 - 47836 Mondaino (Rn)
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