OGNI CREATURA È UN POPOLO

Data / Ora
28 Aprile 2025 - 10 Maggio 2025

Categoria



residenza creativa per la ricerca e composizione del nuovo spettacolo di Giorgiomaria Cornelio

nell’ambito di FONDO – network per la creatività emergente

«Sì, che si sappia: / non c’è creatura che / non sia un popolo. / Il dolore è collettivo. / Carichiamo in noi / ogni cosa estinta, / ogni debito, / ogni incandescenza / nel limo opaco di /tutte le vite negate». Questi versi composti da Giorgiomaria Cornelio sono il punto di partenza di “Ogni creatura è un popolo“, un’opera sul rapporto con le vite negate, estinte, e con i passati “tossici” che ancora si agitano in noi. Come fare casa su un pianeta in fiamme? Che cosa significa costruire nell’epoca dell’incerto, dello sfasamento, dei divoratori di mondo? Il filosofo Preciado, pervertendo la definizione in cui lo hanno da sempre “costretto”, chiama questo stato di generale sfasamento dysphoria mundi, estendendo la “disforia di genere” non più soltanto al singolo individuo ma all’intera dimensione planetaria.

Se il mondo stesso è disforico, immaginare un rituale teatrale per il futuro significa immaginare un’opera come transito planetario, mutazione necessaria che ci riguarda da vicino, rievocando al proprio interno anche quei passati e quei corpi che, per via della loro “stortura”, sono stati violentemente rimossi.

Ogni creatura è un popolo, per la direzione scenica di Giorgiomaria Cornelio e Danilo Maglio, è un’opera mutante, in trasformazione – come un grande corredo composto da voci, versi e azioni sceniche, un’assemblea eterogenea di epoche e figure, generando un tentativo di stringere un patto scenico con i saperi abbandonati poiché ritenuti estinti, mostruosi, o aberranti – ovvero quelli che nella ricerca di Cornelio sono stati chiamati i Fossili di rivolta. La scena dell’opera sarà inoltre composta da un recupero di migliaia di mattoni dell’Ex Fornace Smorlesi, un complesso di architettura industriale marchigiano abbandonato dal 2012, il “resto” di una “fragile eternità” che, come l’amianto che ancora lo segna, definisce la nostra parentela con il passato, e la necessità di rovesciare la tossicità in linguaggio futuro.


Giorgiomaria Cornelio è nato a Macerata nel 1997. È poeta, scrittore, regista, performer e redattore di «Nazione indiana». Ha co-diretto la “Trilogia dei viandanti” (2016-2020), presentata in numerosi festival cinematografici e spazi espositivi. Suoi interventi sono apparsi su «L’indiscreto», «Doppiozero», «Antinomie», «Il Tascabile Treccani» e altri. Ha pubblicato La consegna delle braci (Luca Sossella editore, Premio Fondazione Primoli), La specie storta (Tlon edizioni, Premio Montano, Premio Gozzano) e il saggio Fossili di rivolta (Tlon). Immaginazione e rinascita (Tlon Edizioni). Ha preso parte al progetto Civitonia (NERO Editions). Come performer ha collaborato, tra gli altri, con Franko B, Teatro Valdoca, Roberto Paci Dalò, Cristina Rizzo, Fabio Condemi. La traduzione di Moira Egan di alcune sue poesie
scelte ha vinto la RaizissDe Palchi Fellowship della Academy of American Poets. È il vincitore di FONDO 2024 (Santarcangelo Festival), uno dei direttori artistici della festa “I fumi della fornace” e dei curatori del progetto “Edizioni volatili”.

Prova aperta

09 Maggio 2025
OGNI CREATURA È UN POPOLO

>> h 21.00
prova aperta al termine della residenza creativa di Giorgiomaria Cornelio


Gli uomini sono strade...