Data / Ora
13 Giugno 2018 - 17 Giugno 2018
Categoria
laboratorio di formazione in illuminotecnica condotto da Vincent Longuemare
terzo movimento
La composizione: “dall’immaginare all’immagine”
con la collaborazione di
L’arte non si può insegnare, Il mestiere, si
Paul Klee
La luce si vede da quello che tocca, come lo tocca e da come lo raggiunge.
La consapevolezza di questo percorso, affiancata alla coerenza di pensiero basterebbe a fare un disegnatore luci. Ma non basta, nel conflitto tra intuizione e sapere che attraversa costantemente il mestiere, vince spesso il secondo, mentre all’intuizione e alla poesia selvaggia che essa contiene, rimane uno spiraglio stretto, dovuto in gran parte alle condizioni obiettive di allestimento. Il corso è improntato oltre alla conoscenza della materia, al saper elaborare, sviluppare e difendere le proprie intuizioni per portale al compimento attraverso i meandri della tecnica e delle condizioni produttive.
Di fronte alle inaudite possibilità e soluzioni che la presente tecnologia ci offre, si rende necessario ritornare regolarmente alle origini, allo “spirito della candela”, alla meraviglia di un mondo che si apre alle palpebre, per la prima volta. In modo di affrontare ogni impegno come se fosse la prima volta, congiungendosi così con l’occhio del pubblico che scopre effettivamente per la prima e spesso ultima la materia dello spettacolo, e vi si avvicina attraverso un linguaggio immaginifico.
Ho nominato “sguardo attivo” il metodo di manualità visiva che guida la trasmissione di un sapere di luce. Si procede su di un doppio binario, da un lato: dividere la materia per fare vedere, riconoscere e nominare, e dall’altro: riunificare per fare capire, applicare attraverso un linguaggio comune, cercando così di tenere il filo tra intuizione e sapere.
Insisto molto sulla necessità di definizione e chiarezza dell’enunciazione essendo confrontati ad una materia estremamente volatile e personale. Il percorso che si apre davanti a noi, tre settimane chiusi in teatro, al buio, con il tempo che si dilata e subisce improvvise accelerazioni, non sarà senza difficoltà in quanto dovremmo attraversare ed addomesticare l’illuminotecnica, fase indispensabile per tentare di raggiungere ed identificare gli strumenti della nostra percezione. In fine acquisiti i requisiti minimi, si tratterà di lanciarsi in un disegno superiore che inquadreremmo in questo titolo: “dall’immaginare all’immagine”, ovvero costruire un immagine teatrale che combaci con l’immagine mentale, o l’intuizione ricevuta, raccogliendo indizi sul palcoscenico.
In questo corpo illuminante che si accende, e irradia la sua luce nello spazio, sui corpi, ho sempre visto una materia, tangibile, concreta, nonostante il carattere di invisibilità. Una materia capace di scavare nello spazio nudo e di farsi architettura. La luce, si vocifera, non si vede ad occhio nudo. Sarà pur vero dal punto di vista fisico ma non lo è se in gioco entra la sensibilità, una percezione attenta dell’istante, incastonati in uno sforzo costante di coerenza drammaturgica e compositiva.
Vincent Longuemare
Terzo movimento: 13 – 17 giugno 2018
La composizione: “dall’immaginare all’immagine”
Indagheremo gli aspetti immateriali della luce, la poesia, la creazione di bellezza e di senso, le capacità linguistiche di portare in scena gli elementi invisibili che a volte vengono ignorati nello spazio e nell’aria; cercheremmo di individuarli, inquadrarli e restituirli in una forma visibile: l’immagine teatrale.
Grande parte del tempo dei primi due movimenti lo abbiamo dedicato a reperire nello spazio le leggi fondamentali che guidano l’occhio alla ricerca di informazioni e di intuizione che possano orientarlo nella costruzione di una drammaturgia di luce, di immagini significante. Indagando la presenza del corpo e della voce nella loro relazione allo spazio, praticando sistematicamente e con metodo le leggi del colore della direzione o dell’intensità, le qualità della luce, presenti nel materiale messo a disposizione.
In questo terzo movimento avremo con noi il regista Teodoro Bonci del Bene / Big Action Money; confronteremo le nozioni acquisite attraverso esercizi direttamente con la figura di un regista, drammaturgo e attori in scena.
Il percorso intrapreso durante questi tre movimenti, che abbiamo immaginato come anno zero del progetto di maggiore respiro La Piccola Scuola permanente dei mestieri dello spettacolo, si conclude con un programma ambizioso: cinque giorni dedicati al percorso concreto di composizione dell’immagine teatrale e coreografica che vede confrontarsi gli allievi con l’intero percorso che parte dalla nascita dell’immagine, nei loro occhi e a tavolino, per concludersi nella realizzazione in palcoscenico.
Dall’immaginare all’immagine. Portare luce per rendere conto dello spettacolo. Tradurre in immagini un discorso coerente in un costante sforzo di chiarezza drammaturgica.
Vincent Longuemare
Modalità d’iscrizione
Il laboratorio è indirizzato a:
– giovani tecnici dello spettacolo in cerca di consapevolezza e maggiore integrazione con il lavoro del disegnatore luci o aspiranti disegnatori
– apprendisti disegnatori luci in cerca di conoscenza della materia spesso offuscata dall’offerta tecnologica
– laureandi o post laurea per architetti
– studenti o laureati delle Belle Arti, Dams
Per partecipare sarà necessario inviare la propria candidatura via mail a teatrodimora@arboreto.org con oggetto “laboratorio di formazione in illuminotecnica condotto da Vincent Longuemare” allegando il curriculum vitae entro e non oltre martedi 5 giugno 2018.
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