Data / Ora
27 Marzo 2018 - 31 Marzo 2018
Categoria
laboratorio di formazione in illuminotecnica condotto da Vincent Longuemare
secondo movimento
L’architettura della luce
con la collaborazione di
L’arte non si può insegnare, Il mestiere, si
Paul Klee
La luce si vede da quello che tocca, come lo tocca e da come lo raggiunge.
La consapevolezza di questo percorso, affiancata alla coerenza di pensiero basterebbe a fare un disegnatore luci. Ma non basta, nel conflitto tra intuizione e sapere che attraversa costantemente il mestiere, vince spesso il secondo, mentre all’intuizione e alla poesia selvaggia che essa contiene, rimane uno spiraglio stretto, dovuto in gran parte alle condizioni obiettive di allestimento. Il corso è improntato oltre alla conoscenza della materia, al saper elaborare, sviluppare e difendere le proprie intuizioni per portale al compimento attraverso i meandri della tecnica e delle condizioni produttive.
Di fronte alle inaudite possibilità e soluzioni che la presente tecnologia ci offre, si rende necessario ritornare regolarmente alle origini, allo “spirito della candela”, alla meraviglia di un mondo che si apre alle palpebre, per la prima volta. In modo di affrontare ogni impegno come se fosse la prima volta, congiungendosi cosi con l’occhio del pubblico che scopre effettivamente per la prima e spesso ultima la materia dello spettacolo, e vi si avvicina attraverso un linguaggio immaginifico.
Ho nominato “sguardo attivo” il metodo di manualità visiva che guida la trasmissione di un sapere di luce. Si procede su di un doppio binario, da un lato: dividere la materia per fare vedere, riconoscere e nominare, e dall’altro: riunificare per fare capire, applicare attraverso un linguaggio comune, cercando così di tenere il filo tra intuizione e sapere.
Insisto molto sulla necessità di definizione e chiarezza dell’enunciazione essendo confrontati ad una materia estremamente volatile e personale. Il percorso che si apre davanti a noi, tre settimane chiusi in teatro, al buio, con il tempo che si dilata e subisce improvvise accelerazioni, non sarà senza difficoltà in quanto dovremmo attraversare ed addomesticare l’illuminotecnica, fase indispensabile per tentare di raggiungere ed identificare gli strumenti della nostra percezione. In fine acquisiti i requisiti minimi, si tratterà di lanciarsi in un disegno superiore che inquadreremmo in questo titolo: “dall’immaginare all’immagine”, ovvero costruire un immagine teatrale che combaci con l’immagine mentale, o l’intuizione ricevuta, raccogliendo indizi sul palcoscenico.
In questo corpo illuminante che si accende, e irradia la sua luce nello spazio, sui corpi, ho sempre visto una materia, tangibile, concreta, nonostante il carattere di invisibilità. Una materia capace di scavare nello spazio nudo e di farsi architettura. La luce, si vocifera, non si vede ad occhio nudo. Sarà pur vero dal punto di vista fisico ma non lo è se in gioco entra la sensibilità, una percezione attenta dell’istante, incastonati in uno sforzo costante di coerenza drammaturgica e compositiva.
Vincent Longuemare
Secondo movimento: 27 – 31 marzo 2018
L’architettura della luce
La terza qualità della luce: il colore
La piccola finestra sul mondo: il colore del fisico, lo spettro visibile.
La classificazione dei bianchi.
Percezione del colore, la visione tricromatica.
Creare il colore, due strumenti: sintesi additiva e sottrattiva.
Tecniche e materiali, filtri, cambia colori, miscele RGB o CMY.
L’armonia dei colori: percezione soggettiva e leggi obiettive.
La quarta qualità della luce: il movimento.
I movimenti dell’occhio.
I movimenti tra due direzioni, due intensità, due colori.
Creare lo spazio.
Creare il rilievo.
Creare “l’atmosfera”.
Si vede di contrasto. I 7 contrasti di Itten.
Modalità d’iscrizione
Il laboratorio è indirizzato a:
– giovani tecnici dello spettacolo in cerca di consapevolezza e maggiore integrazione con il lavoro del disegnatore luci o aspiranti disegnatori
– apprendisti disegnatori luci in cerca di conoscenza della materia spesso offuscata dall’offerta tecnologica
– laureandi o post laurea per architetti
– studenti o laureati delle Belle Arti, Dams
Per partecipare sarà necessario inviare la propria candidatura via mail a teatrodimora@arboreto.org con oggetto “laboratorio di formazione in illuminotecnica condotto da Vincent Longuemare” allegando il curriculum vitae entro e non oltre giovedì 15 marzo 2018.
sede organizzativa
via Emilia, 323
47922 - Rimini - Loc. Santa Giustina
telefono/fax 0541.624003
telefono mobile 331.9191041
info@arboreto.org
skype: larboreto
sede delle attività
Teatro Dimora
via Arboreto 6 - 47836 Mondaino (Rn)
teatrodimora@arboreto.org
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