Data / Ora
20 Aprile 2021 - 30 Aprile 2021
Categoria
residenza creativa per la ricerca e la composizione dello spettacolo di Collettivo Impara L’Arte
Sguardi d’autore a cura di Piccola Compagnia Dammacco
da una idea di Massimo Fabbri;
regia Massimo Fabbri e Marco Moretti
con artisti e performers del territorio
collaborazione e organizzazione di Associazione culturale Il Tassello Mancante
organizzazione e logistica Emanuele Zavatta; ufficio stampa e comunicazione Rita Celli
Progetto di residenza condiviso da Centro di Residenza Emilia-Romagna (L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale)
Attraverso l’espressione teatrale i suoni, le immagini e il movimento la compagnia intende raccontare le similitudini tra i comportamenti umani e le caratteristiche dei rifiuti che quotidianamente produciamo. Guardare una bottiglia di plastica o di vetro, un foglio di carta, un medicinale scaduto o un oggetto che non serve più è un po’ come guardarsi allo specchio. Rovistando nella spazzatura si riesce a capire chi siamo e a che cosa aneliamo, cosa desideriamo e a che cosa rinunciamo, un viaggio introspettivo nelle nostre paure, nei nostri sogni, desideri e comportamenti. I rifiuti, carta, vetro, plastica sotto forma di personaggi prendono vita e si raccontano, ognuno con le proprie personalità e caratteristiche.
L’arroganza della plastica ma anche sua estrema duttilità, l’eleganza, la bellezza e la trasparenza del vetro, la carta e la sua saggezza con la capacita di accogliere e tramandare il pensiero e la parola, l’ipocondria di un medicinale ormai scaduto che sa di aver finito la sua utilità, ma che ancora si aggrappa alla scienza come unica verità, l’importanza degli scarti umidi come metafora della vita eterna, sembra che non abbiano alcun valore ma decomponendosi danno vita a cibo per la terra per produrre altro cibo e altra vita, e cosi via.
Uno spaccato della società umana ambientato in un vicolo di una grande città, un luogo in cui le persone abbandonano non solo i propri rifiuti, ma metaforicamente nascondono anche tutto quello che non vogliono vedere o affrontare. Una storia che si ripete nel tempo con i suoi lati positivi e negativi, un viaggio verso la fine della propria esistenza con la speranza che il domani attraverso la trasformazione sia un mondo migliore, toccando temi attuali come il degrado dell’ambiente e dei valori umani, valori che spesso vengono dimenticati o addirittura soppressi, come la solidarietà, il rispetto, l’accettazione della diversità come bene prezioso.
Punto focale di questo viaggio è il tema del riciclo come speranza di non essere abbandonati e considerati solo degli scarti inutili ma la possibilità di avere una nuova esistenza, di reinventarsi e riscrivere la propria storia nel cerchio della vita che mai si interrompe ma che ad ogni giro e diversa pur essendo consapevoli che esiste anche una fine e che e indispensabile per dare spazio al nuovo.
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