Data / Ora
16 Febbraio 2019 - 02 Marzo 2019
Categoria
residenza creativa per la ricerca e la produzione del nuovo spettacolo di Teatro Patalò
Progetto di residenza condiviso da L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale – Centro di Residenza regione Emilia-Romagna, Santarcangelo dei Teatri
“Mi piacerebbe ancora sapere dove andiamo, psicologicamente e fisiologicamente, quando sogniamo.
Il sogno è il secondo stato della coscienza umana e ne sappiamo ancora pochissimo. Ma mi piacerebbe anche sapere quando è nato il sonno. Ho una strana teoria in proposito: forse il sonno non è frutto dell’evoluzione.
Forse dall’evoluzione è nata la veglia.”Matthew Walker
“Lo spiazzo dei giochi è pieno di fango non più danze, né canti, rallegrano le lunghe notti il filo è perduto”
William Shakespeare
Tell Tale intende indagare la responsabilità dell’artista nello stare sul crinale tra disincanto e canto, tra la capacità di guardare in faccia il disastro che ci circonda e la volontà di contrastarlo con i propri mezzi. Tentare di porsi nell’atto creativo prendendosi il rischio della prova e, con fiducia nel gioco dell’arte, provare a creare bellezza.
Il disastro che ci circonda è la Fine del mondo che minaccia il pianeta, con tutta la serie di complessi fenomeni causati dal cambiamento climatico.
I comportamenti corretti che ci sforziamo di seguire individualmente non bastano; avremmo bisogno “di una fantasia esatta e vera che accompagni i gesti, capace di farsi carne e aria e di permeare la nostra forma di vita collettiva”.
I protagonisti sono uno scienziato e le sue visioni: un sogno, un racconto, una storia vera. Il tentativo di rivivere e fare nuovi vecchi frammenti attraverso prove e prove.
Perché, quando l’Antropocene raggiungerà la fine della corsa e non ci saranno più batterie da ricaricare, resteranno le storie a farci compagnia, e quando le parole non basteranno, avremo bisogno di danzare.
Il lavoro prende ispirazione da una serie di illuminanti saggi sul presente e dal Sogno di una notte di mezza estate, per andare a creare una drammaturgia originale. Propone anche una meditazione sull’atto del giocare. L’etologo Carl Safina scrive in Al di là delle parole che tutte le creature intelligenti sul pianeta terra hanno la necessità di giocare. Tell Tale è un atto d’amore verso gli attori e tutti i live performers, esseri sempre fuori posto, fuori moda, fuori tempo eppure creature bellissime e necessarie alla sopravvivenza come le immagini dipinte sulle caverne preistoriche dai nostri antenati:
Dear friend, actors are tigers
yet unborn
whales beached with very few oxygen left
cats holding all their kittens in only one paw
while with the other they think they can keep the ferocious at rest.
They are brown bears on their way to extinction
very old
capable of silently waiting in the dark
of watching things unseen
trying to let them pass through their man-woman body
body of beautiful clumsy so-much human being
that I am, that we are.
Tell Tale prende il nome da Il cuore rivelatore, un racconto di Edgar Allan Poe in cui l’assassino continua a sentire ossessivamente il battito del cuore dell’assassinato. Ci ha fatto pensare ai crimini che ogni giorno gli esseri umani commettono in nome del profitto, dell’agio o della sopravvivenza, nascondendo la testa sotto la sabbia.
Prova aperta
prova aperta
ingresso a contributo libero
a seguire incontro con la compagnia e convivio con il pubblico
di e con Isadora Angelini e Luca Serrani
con la partecipazione di Agata Serrani e Edoardo Serrani
sede organizzativa
via Emilia, 323
47922 - Rimini - Loc. Santa Giustina
telefono/fax 0541.624003
telefono mobile 331.9191041
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skype: larboreto
sede delle attività
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via Arboreto 6 - 47836 Mondaino (Rn)
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