Venerdì 10 novembre a L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, incontro sulle politiche culturali nei territori e nelle comunità dell’Emilia-Romagna; relazioni fra processi creativi, residenze e produzione di nuove opere contemporanee; spettacoli e formazione del pubblico tra programmazione e progettualità. L’incontro è a cura di Fabio Biondi, Elena Di Gioia, promosso da L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, Europa Creativa – Progetto A Manual on Work and Happiness, La Valle dei Teatri – Rete Teatrale Valconca, ATER – Circuito Multidisciplinare dell’Emilia-Romagna; con la collaborazione di Regione Emilia-Romagna – Assessorato alla cultura Rete Teatrale Valmarecchia, Agorà – Stagione teatrale della Unione Reno Galliera.
Un doppio titolo necessario per estendere i margini del confronto
La manutenzione dei teatri
mettere in vita e in sicurezza le funzioni progettuali dei teatri
Piccoli teatri e grandi pubblici?
il ruolo e le prospettive dei cittadini e degli spettatori nelle relazioni con i piccoli teatri e le comunità della provincia italiana
L’incontro pubblico, rivolto ad amministratori, operatori, artisti, cittadini, spettatori si svolge all’interno del progetto europeo A Manual on Work and Happiness, finanziato da Europa Creativa; promosso e sostenuto da Rete Teatrale Portoghese Artemrede, Teatro Pubblico Regionale di Patras, Festival Pergine Spettacolo Aperto, L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino; con la collaborazione di Compagnia Mala Voadora di Porto, Pablo Gisbert scrittore e drammaturgo spagnolo.
Una riflessione dedicata ai cittadini e agli spettatori che nelle relazioni fra teatri e comunità possono assumere un ruolo attivo e propositivo. Una riflessione dedicata agli spettatori che nelle relazioni fra teatri e comunità hanno scelto, desiderato, di svolgere un compito importante per la qualità delle relazioni. Una riflessione dedicata al pubblico _ informazione, formazione e trasmissione del sapere _ che nelle relazioni con gli spettacoli dal vivo, le opere e la cultura delle arti sceniche contemporanee, possono assumere un ruolo determinante per il “successo” dei progetti.
Dalla metà degli anni ’70, l’Italia è caratterizzata da uno specifico culturale che ha contributo a qualificare la vita teatrale e culturale del nostro Paese: piccoli teatri di provincia. Teatri storici e moderni per lo più abitati da associazioni culturali, artisti e compagnie teatrali che hanno trasferito la propria residenza, con un ricco e diversificato bagaglio di competenze artistiche e organizzative, in grado di rappresentare solidi presidi culturali.
Teatri che svolgono un’intensa e originale programmazione di “Stagione Teatrale” e, contemporaneamente, in molti casi, anche il ruolo di avamposti culturali, luoghi di accoglienza e cura dei processi creativi contemporanei, residenze creative per la ricerca, la formazione e la produzione di nuove opere; formazione del pubblico, per adulti e bambini.
Contenitori e progetti che si propongono di definire delle relazioni di qualità, di senso compiuto, fra artisti, operatori e spettatori: progetti d’arte condivisi _ con e per _ le comunità di riferimento che si trasformano in “comunità creative”, dove i cittadini svolgono un ruolo attivo e propositivo.
Diversamente dalle Stagioni Teatrali dei grandi teatri delle grandi città, nei piccoli teatri di provincia aumenta notevolmente la quantità e la qualità del pubblico, unitamente al sentimento di condivisione delle scelte artistiche e organizzative dei direttori artistici e delle Associazioni culturali che assumono la cura dei teatri, degli spazi teatrali e delle programmazioni; con la collaborazione vitale, feconda, delle Amministrazioni comunali e della Regione Emilia-Romagna.
Inoltre, in diverse realtà, i piccoli teatri di provincia svolgono anche la funzione di laboratori del contemporaneo per lo studio e la pratica, la sperimentazione e l’innovazione dei processi creativi delle arti sceniche contemporanee.
Nel corso del tempo, le solide e fragili realtà di provincia, di periferia, hanno compreso (anche) il valore del limite e del margine, qui inteso come un valore aggiunto per la composizione di visioni poetiche e interrogativi necessari per le contraddizioni del presente, del proprio tempo.
Progetti di lavoro e di convivio, originali e innovativi, che hanno permesso inoltre di ottimizzare e capitalizzare le risorse delle singole realtà; le diverse esperienze delle province italiane e le specifiche relazioni fra teatri e territori, con l’intento di creare altre e nuove occasioni di ascolto e di dialogo, le Reti Teatrali, per la produzione di azioni condivise e la valorizzazione dei territori e delle comunità, della natura dei progetti e la cultura dei luoghi.
Per partecipare all’incontro è necessario confermare la propria presenza entro martedì 7 novembre
info@arboreto.org – tel. 0541.624003 cell. 3319191041
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