Esercizi di mondo: un passo, coraggioso e plurale, verso l’utopia

on 20 Gennaio | in Progetti pluriennali, News | by | with No Comments

Per tre anni, la Compagnia Collettivo Cinetico abiterà, in alcuni periodi dell’anno, L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino per sviluppare il progetto Esercizi di Mondo: residenze creative, incontri, laboratori, relazioni con le comunità di prossimità.

ESERCIZI DI MONDO

Come ripensare il modo di essere nel mondo?
Com’è possibile, in un mondo infiammato e in un oggi saturo, celebrare l’incontro dei corpi?

Esercizi di Mondo parte da un’urgenza di CollettivO CineticO, dall’utopia immaginata da Francesca Pennini di costruire una “città cinetica”: una città dei corpi come nuovo modello di creazione, di condivisione, di relazione, di vita che rovescia l’egemonia della produttività, della competizione e dell’esibizione.

Questa visione è stata condivisa e sarà sostenuta da L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, che da diversi anni esprime pensieri e genera pratiche molto importanti sulla cultura delle residenze: luogo di accoglienza e cura dei processi di creazione e formazione delle arti sceniche contemporanee per comprendere le contraddizioni del nostro tempo.

Da anni, il teatro nel bosco dell’Arboreto istituisce e condivide progetti di studio e di ricerca che s’interrogano sulla necessità e il valore delle residenze per nominare i processi creativi che precedono e accompagnano la composizione di nuove opere contemporanee, dalla parte delle artiste e degli artisti, nelle relazioni con le comunità di prossimità, i custodi delle residenze.

L’alleanza con L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino sarà fondamentale, vitale, per la realizzazione di questo progetto pilota condiviso che si dispiegherà nel corso del triennio 2025-2027 con una serie di residenze e di relazioni – Esercizi di Mondo – per una sperimentazione radicale e innovativa di altre forme della performance, della visione e della creazione.
Per un passo, coraggioso e plurale, verso l’utopia.

Il palcoscenico non viene inteso come vetrina ma come un luogo di presenza e di intensità aumentata.
Non si tratta solo di uno spazio salvo, ma di uno spazio-esperimento generativo, contagioso, apertissimo.
Non è dedicato a clienti né a utenti, ma a esseri viventi.
Un luogo attivo, condiviso, responsabile, rischioso. In altre parole: vivo e in movimento.
Un luogo che fa tesoro della memoria ma si apre a una nuova narrazione e lo fa attraverso una politica del tempo e dello spazio che risponde con un’alternativa all’accelerazione anestetizzata della nostra società.
Un qui ed ora dove il “come” prende il posto del “quanto”.
Si tratta di un percorso che è al pari fisico e filosofico, inscindibilmente.

L’anatomia del progetto si divide in azioni macroscopiche e microscopiche (capillari, che si sovrappongono alle altre attività) che prevedono una forte relazione con il territorio e la comunità locale e allo stesso tempo un invito al pellegrinaggio di artistə e alla condivisione digitale come forma di telepatia.

Tra i moduli “macroscopici” ci saranno il tempo della ricerca e della creazione (“fiamma”), quello della contemplazione (“ossigeno”), della formazione (“campus”), della condivisione (“sentieri”), della performance (“fenomeni”), delle pratiche immersive (“invenzione del quotidiano”), della meditazione come micro-coreografia (“sedute alchemiche”), del training fisico (“sudate alchemiche”) e una serie di possibilità che verranno immaginate nel corso della sperimentazione triennale.

Francesca Pennini / CollettivO CineticO
L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino

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