Data / Ora
03 Maggio 2015
ore: 17:00
Entrata libera
Categoria
Macelleria ETTORE
con
Claudia De Candia, Stefano Pietro Detassis
Maura Pettorruso, Angelo Romagnoli
disegno luci
Alice Colla
scena e costumi
Maria Paola Di Francesco
musiche originali
Renzo Rubino
organizzazione
Daniele Filosi
testo e regia
Carmen Giordano
produzione TrentoSpettacoli
coproduzione Armunia Festival Costa degli Etruschi Castiglioncello,
Centro Servizi Culturali Santa Chiara Trento
con la collaborazione di La Corte Ospitale Rubiera, L’arboreto – Teatro Dimora Mondaino, Fondazione Pontedera Teatro, Teatro Argot Studio, Roma
Macelleria ETTORE avvia un percorso triennale su Anton Cechov, il maestro che ha guidato i nostri primi passi alla ricerca di un linguaggio sotteso alle parole, nascosto tra le pause del discorso, atto a far emergere ciò che passa nell’arco di un respiro, nell’incrocio di due sguardi, nel momento della sospensione, quando tutto si fa palese e arcano.
Il progetto si articola in due fasi.
Prima tappa del percorso sono i Racconti di Cechov: brevi, ironici, intensi e fuggevoli. Frammenti di vita ritratti con leggerezza. Attimi rubati al tempo che fugge. Cerchiamo un’altra prospettiva da cui guardare Cechov, battendo l’accento sul risibile del quotidiano e su una trasposizione contemporanea di dinamiche universali. Nei Racconti ci sono in potenza tutti i personaggi e le relazioni che troviamo sviluppati nelle commedie. È un’occasione preziosa di indagare il linguaggio del maestro attraverso un’operazione vicina al nostro modo di lavorare, procedendo per gradi e gettando le basi per Il Giardino dei ciliegi. Quattro attori danno vita a una folla umana di personaggi che s’intersecano sulla scena. Una drammaturgia basata sul ritrarre la vita com’è: senza trama e senza finale. Nel rincorrersi di tipi umani che sfuggono a definizioni date, nel seguirne stati emotivi, incontri mancati, errori di tempo, parole non dette e azioni sbagliate, riconosciamo un’organicità, un senso profondo legato alla vita, strumento e fine dell’indagine cechoviana. Costruiamo una giostra emotiva in continuo movimento, una concentrazione nello spazio e nel tempo di rapporti, conflitti, solitudini, gioie e paure, in cui lo spettatore possa riconoscersi, percependo se stesso come attore della commedia umana cui assiste.
Al termine della prova aperta, incontro con la Compagnia e piccolo convivio.
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