Data / Ora
26 Novembre 2018 - 03 Dicembre 2018
Categoria
seconda residenza creativa per la ricerca e la produzione del nuovo spettacolo di Simona Bertozzi
Progetto di residenza condiviso da Fondazione Nazionale della Danza – Aterballetto di Reggio Emilia; ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione /Teatro Storchi di Modena; L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino
“La vera felicità rappresenta il grande dilemma se non di tutti, quanto meno dei più saggi.” Pierre Zaoui
Joie de vivre è un pensiero in forma coreografica che si rivolge all’universo vegetale, il più antico e diffuso del pianeta, per ricercare quelle attitudini emergenti che si mettono in atto nell’incessante tentativo di giungere a uno stato di felicità.
Joie de vivre si rivolge a questa inesausta interrogazione dello stare tra le cose; è una propulsione organica che attraversa e configura atteggiamenti anatomici e risposte ambientali nell’esperienza di sé, degli altri, del territorio, del proprio habitat. Tutto questo lo fa guardando l’universo vegetale, per coglierne inclinazioni arborescenti e rizomatiche, cambiamenti di stato incorporati in una logica di ostinate azioni di resistenza e trasformazione, capacità tattiche, mobilità dei confini, assemblaggi di comunità transitorie.
Joie de vivre dice di un’inclinazione naturale degli enti, di comportamenti emergenti e di relazioni polifoniche tra eventi ed elementi. In questi territori di confine, gli approdi non sono uniformi e le singolarità irrompono nel continuum dinamico dell’ambiente per conservare l’urgenza elementare della propria esistenza.
Joie de vivre predilige così la variazione di scala, in cui le variabili ritmiche scandiscono e orientano la composizione coreografica in gesti la cui origine vegetale è cercata nella profondità dei corpi, nelle infinite spazializzazioni dell’anatomia.
Joie de vivre è dunque intelligenza vegetale ma non teleologica. In essa non c’è progetto, direzione o scopo, nessun obiettivo verso cui tendere; solo un «fare spazio», tracciare un territorio in cui le cose accadono e l’inatteso è accolto come un’epifania.
Prova aperta
Simona Bertozzi
progetto Simona Bertozzi, Marcello Briguglio
ideazione e coreografia Simona Bertozzi
danza Wolf Govaerts, Manolo Perazzi, Sara Sguotti, Oihana Vesga
canto Giovanni Bortoluzzi, Ilaria Orefice
Residenza precedente
prima residenza creativa per la ricerca e la produzione del nuovo spettacolo di Simona Bertozzi
Progetto di residenza condiviso da Fondazione Nazionale della Danza – Aterballetto di Reggio Emilia; ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione /Teatro Storchi di Modena; L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino
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